Resoconto “Giornata alla riscoperta dell’Entroterra”
Si è conclusa con successo la “Giornata alla riscoperta dell’Entroterra”. Evento patrocinato dal Comune di Drapia e organizzato dalla Pro Loco Drapia, con la collaborazione, fra le varie associazioni (Legambiente Ricadi e associazioni culturali di Drapia), anche dell’ Associazione F.A.G. del Dipartimento di Agraria dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria.
La manifestazione, ideata da Domenico Aiello (responsabile organizzativo, nonché consigliere degli studenti e segretario della Pro Loco Drapia), ha avuto come obiettivo quello di sensibilizzare lo studente della “Mediterranea” ad un senso di appartenenza, che sta sempre più svanendo, attraverso un percorso che ha visto i partecipanti cimentarsi inizialmente in un percorso trekking inaugurato per l’occasione, che ha dato la possibilità di apprezzare le caratteristiche della flora locale, in particolar modo di una rara felce preistorica, definita un vero e proprio “fossile vivente”: la Woodwardia radicans, una specie presente sulla terra da ormai 60milioni di anni; senza nulla togliere all’ ampia variabilità dell’ eco-sistema presente nel territorio. Il percorso trekking è terminato all’arrivo nel cuore di un canyon, in cui vi era presente un antico mulino datato all’incirca tra il 1500/1600. Dopo una sosta al punto d’arrivo, in cui ci si è potuti rifocillare con wafer offerti dall’organizzazione, il gruppo di partecipanti ha ripreso il sentiero tornando al punto d’inizio. Fondamentale per molte studentesse di Agraria, il carretto 4×4 parcheggiato appositamente a pochi minuti prima dell’arrivo (hanno pensato proprio a tutto!).
Una volta risalito il sentiero e ripreso fiato e liquidi, giusto in tempo per l’ora di pranzo, il gruppo si è spostato non molto lontano, in una struttura in campagna, dov’è stato allestito un abbondante e davvero squisito buffet di prodotti tipici del luogo, fra cui “a sujaca”, fagiolo coltivato nella parte a sud del Poro, cucinato secondo una ricetta tipica del paesino cariese. Non è mancato il vino, fra cui quello prodotto dall’associazione “Enotria” i quali membri della “cooperativa no-profit” ce ne hanno illustrato le caratteristiche e spiegato le “politiche agronome” del posto.
Nella fase finale dell’evento, per il “Convegno sulle prospettive di sviluppo turistico-rurale nell’entroterra del Poro”, sono intervenuti Docenti come il Prof. Di Bella di Storia Moderna, il Prof. Giovanni Spampinato di Botanica ambientale e applicata e l’ Architetto Pugliese, Dottore di ricerca dell’architettura dei parchi e dei giardini.
Oltre alla presa in esame delle ricchezze agro-forestali, (il Docente Di Bella, dall’alto della sua preparazione storica, ci ha potuto definire quali furono i primi scambi di prodotti coltivati, come cereali con Isole Eolie e Roma e agrumi, ulivi, patate, peperoncino, fagiola su tutta la costa italiana, fino al passaggio della cultura contadina con quella industriale). Si è potuto porre inoltre l’accento sia sulle tematiche prettamente antropologiche – “ la nostra terra è stata la culla di molte culture (bruzi, latini, greci) e religioni (paganesimo, cristianesimo).” – come ha affermato il Prof. Di Bella – che su quelle relative all’architettura del paesaggio, nonché sugli strumenti legislativi vigenti in materia di sviluppo turistico di aree come quella, appunto, del Poro. Il Prof. Spampinato ha voluto invece dedicare maggiore spazio a risorse diverse da quelle agricole e architettoniche: le risorse naturali. Prendendo d’esempio proprio la rara felce Woodwardia Radicans, ha voluto dimostrare che ci sono ancora prove storiche antichissime che VIVONO nella nostra terra ma che, per via della globalizzazione, si finisce per non considerarle, non proteggerle, non varolizzarle, per dare spazio a piante esotiche per sfruttarne le caratteristiche; piante esotiche che, però, possono portare moltissimi problemi in habitat a loro estranei. Al termine del convegno, dopo i vari ringraziamenti, si è conclusa la giornata con la consegna degli attestati di partecipazione agli studenti del Dipartimento di Agraria di Reggio Calabria.
“In linea generale, nel corso della giornata, sino al convegno conclusivo, si è potuto denotare un’ attaccamento radicale verso la propria terra. Dal Sindaco di Drapia Alessandro Porcelli, agli Organizzatori, ai Docenti, c’è stata senza dubbio una voglia di trasferire il più possibile passione per ciò che c’è stato e, quindi, ciò che ci ha formato; e come una forma di rispetto intrinseca in noi verso i nostri nonni, anche per il passato, bisogna portare rispetto e cercare di “ascoltarlo” il più possibile, apprendendo, valorizzandolo.
Ringrazio, a nome degli studenti agronomi e forestali di Reggio che hanno partecipato all’evento: Domenico Aiello, la Pro Loco Drapia, il Sindaco di Drapia, il Coordinatore Adriano Ganino e le varie associazioni per la splendida manifestazione di affetto verso le proprie radici.”
Presidente F.A.G.
Federico Minniti